Sara Casasola, reduce da due importanti vittorie in Repubblica Ceka, ha mostrato subito di avere una marcia in più. A differenza di tutte le altre categorie impegnate a Jesolo, le donne hanno dovuto gareggiare sotto la pioggia, che ha reso il terreno sabbioso estremamente più pesante e a differenza di quanto poi si vedrà nella gara assoluta maschile, qui il nome della vincitrice non è mai stato in discussione.
Per Casasola, quella di Jesolo era la gara di casa e voleva a tutti i costi far felice il patron Daniele Pontoni e tutto lo staff organizzativo. La portacolori della DP 66 Giant SMP ha dominato la prova, con le avversarie principali, la coppia della Selle Italia Guerciotti Elite composta da Gaia Realini e Francesca Baroni, costretta a giocarsi in volata la piazza d’onore, finendo nell’ordine.
Quarta posizione per la compagna di colori della vincitrice, Carlotta Borello, quinta la prima Elite, l’elbana Alessia Bulleri (Cycling Café) che nello scorso mese aveva chiuso la sua stagione su strada nel Giro d’Italia femminile, come d’altro canto anche la vincitrice.
«Il Giro Rosa ha fatto il suo, mi è servito come ampia base di preparazione – ha ammesso Sara Casasola – sto vivendo un bellissimo stato di forma e sono molto contenta per come è andata, ringrazio la squadra per come ha organizzato e in particolare Achille Santin che ha fatto i salti mortali affinché andasse tutto per il meglio. Non so cosa riservi il futuro, quindi i progetti sono a breve termine. Per ora godiamoci il Giro d’Italia Ciclocross».
Da quel che si è visto a Jesolo, qui le gerarchie sembrano consolidate, ma il Giro d’Italia di ciclocross ha insegnato che ci vuole molto poco a mischiare le carte. Nella prova di Corridonia la Casasola sarà chiamata a difendere la sua leadership, intanto però si profila all’orizzonte anche la chiamata azzurra per gli Europei e questo sarà uno stimolo ulteriore per far bene e guadagnarsi una maglia azzurra.